A pochi passi dalla Fontana di Trevi, in quella che fu la dimora di Gaetano Donizetti, la romanità si rinnova con spirito teatrale e palato raffinato. Il ristorante Don Pasquale, cuore pulsante dell’hotel Maalot Roma, è molto più di un bistrot d’hotel: è una dichiarazione d’intenti gastronomica che abbraccia con ironia e competenza la tradizione capitolina, reinterpretandola con uno stile contemporaneo. Alla guida della cucina, Domenico Boschi, romano doc, firma un menu che parla al turista curioso quanto al romano esigente, regalando ai piatti della memoria, dalla Carbonara al Vitello alla fornara, una veste nuova, elegante ma sincera, mai artefatta.
La sua è una cucina diretta, saporita, a tratti nostalgica, che gioca con la classicità senza mai rinnegarla. Il suo piatto a base di
Carciofi, emblema della cucina romana, è un perfetto esempio di questo equilibrio: pulizia di gusto, centralità dell’ingrediente e una costruzione visiva che parla la lingua della cucina d’autore.
In un menu che si apre come un programma d’opera la cucina di Boschi racconta la città eterna con gusto contemporaneo. Il Carciofo arrosto con pecorino e salsa verde non è semplicemente un piatto vegetariano ma una colonna romana, un omaggio alla gastronomia italiana più autentica, dove pochi ingredienti di carattere si uniscono in un insieme raffinato di sapori e consistenze. La cremosità del carciofo cotto alla romana con il cuore fondente ben si accosta al disco di biscotto croccante. Arriva subito la nota sapida del pecorino appena grattugiato così come la freschezza pungente della salsa verde: un equilibrio goloso tra dolcezza e piccantezza che conquista fin dal primo assaggio e che invita alla scarpetta.

Il Don Pasquale all'interno dell'hotel Maalot di Roma

La sala interna del Don Pasquale
Il percorso prosegue con proposte che affondano le radici nella tradizione per poi aprirsi alla contemporaneità: il
Roast beef con cavolo nero e olive è un antipasto elegante e sapido, mentre il
Polpo con peperoni gioca sulla nota mediterranea in una composizione vivace e leggera dove il gusto affumicato è il primo protagonista.
Interessante anche il Risotto alla zucca con formaggio blu e midollo, dove dolcezza e intensità si rincorrono in un piatto dalla struttura cremosa e profonda.

Risotto alla zucca, blu e midollo
Tra i primi spiccano i
Tortelli burro, parmigiano e arancia, piatto di apparente semplicità ma dalla resa impeccabile: la pasta ripiena racchiude un cuore avvolgente, esaltato da un condimento che bilancia cremosità e acidità, senza mai risultare stucchevole. È comfort food raffinato, pensato per sedurre palati esigenti senza appesantire. Tra i secondi signature, la
Guancia con bieta, carote e nocciole chiude idealmente il cerchio in una sintesi perfetta di tecnica, materia prima e calore domestico: la carne fondente incontra la dolcezza della verdura e il tocco croccante e tostato delle nocciole, in un gioco di consistenze che parla la lingua dell’alta cucina con il lessico della trattoria.
La cucina di Boschi si esprime anche attraverso una selezione di lievitati sorprendentemente curata dal pan brioche alla focaccia croccante e arricchita di olio e erbe aromatiche tutti preparati con attenzione e serviti in accompagnamento ai piatti. È un’introduzione silenziosa ma eloquente alla filosofia del ristorante: ogni elemento ha dignità propria e contribuisce alla costruzione dell’esperienza.
L’esperienza si completa con una carta dei vini agile ma ben costruita, pensata per accompagnare con equilibrio sia il turista curioso che il romano esperto. La selezione valorizza piccole realtà italiane accanto a etichette più conosciute, con una bella apertura al calice per chi desidera un abbinamento spontaneo e dinamico.
A chiudere, i dessert parlano la stessa lingua della cucina: mai scontati, mai decorativi, sempre di sostanza. Tra questi brilla la variazione su Pere e Cioccolato, dolce che gioca con temperature, consistenze e intensità. È un classico rivisitato con eleganza contemporanea: la dolcezza naturale della pera si sposa alla profondità del cioccolato in una danza armoniosa, equilibrata da tocchi acidi e da una presentazione che resta fedele al tono ironico e scenico del locale.

Un dettaglio della sala del Don Pasquale
Il
Don Pasquale non è solo un ristorante d’hotel: è un palcoscenico gastronomico dove la romanità trova nuove forme, sempre riconoscibili, mai banali. In quella che fu la casa di
Donizetti, ogni dettaglio, dalla mise en place ai piatti, dall’arredo agli accostamenti, racconta una visione teatrale ma accogliente, colta ma accessibile. È un luogo dove il turista può vivere l’autenticità della cucina romana senza cliché, e dove il romano ritrova i sapori di casa in una veste nuova, elegante, contemporanea.

AquaMarina, il ristorante all'interno dell'hotel Umiltà 36

Il ristorante Adelaide all'interno dell'hotel Vilòn
Il
Don Pasquale si inserisce così nel raffinato mosaico gastronomico della
Shedir Collection, gruppo che sta ridisegnando il concetto di ristorazione d’hotel in Italia. Ne fanno parte anche l’
Adelaide, elegante ristorante dell’
hotel Vilòn guidato dallo chef
Gabriele Muro, e l’
AquaMarina, nuovissima insegna all’interno dell’
Hotel Umiltà 36, dove il mare viene raccontato con un approccio creativo e sofisticato dallo chef
Fabrizio Leggiero. Un network d’eccellenza che punta su ospitalità autentica, identità forte e cucine capaci di parlare tanto al territorio quanto al mondo.